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I luoghi dell’impollinazione artificiale

Nonostante l’impollinazione artificiale venga eseguita, più o meno necessariamente, in tutto il globo, è bene ricordare alcuni luoghi più di altri, per la loro importanza storica, industriale o ambientale.

  • La Réunion, dove Edmond Albius mise a punto la tecnica di impollinazione artificiale manuale più utilizzata al mondo, per la produzione della vaniglia;
  • Il Belgio, patria di numerosi botanici come Charles Morren, e la Moravia, terra natia di Gregor Mendel, botanico ceco di lingua tedesca, precursore della genetica; e in generale, i paesi nord europei;
  • La Cina, dove la scarsità crescente di impollinatori naturali come le api e la sempre maggiore richiesta di cibo per una popolazione che lievita dal punto di vista demografico, richiede l’indispensabile intervento dell’uomo per eseguire l’impollinazione artificiale manuale di alberi da frutto come meli e peri, come si legge in questo articolo e in tutta la documentazione scientifica derivante dal paese asiatico – con ripercussioni anche sulla qualità e sulla resa dei frutti;
  • L’Italia e i paesi mediterranei, in cui si sta sperimentando ampiamente con i metodi di impollinazione artificiale degli ulivi, così da poter garantire qualità e quantità a un mercato sempre più ampio ed esigente che richiede il prodotto principe della cultura mediterranea: l’olio extra vergine di oliva, la cui produzione è calata anche a causa delle epidemie e delle infestazioni di queste piante.

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I materiali, le forme e le funzioni sostitutive nell’impollinazione artificiale

Come si è visto , l’elemento artificiale nell’impollinazione è quello che ha a che vedere con il vettore, e non con l’oggetto; in natura, questi sono diversi a seconda delle specie. L’ impollinazione anemogama  affida al caso l’arrivo del polline, in quanto utilizza come mezzo di dispersione il vento. La pianta produce un’enorme quantità di polline e ciò avviene con una grande perdita di cellule; si affidano a questo metodo sia piante erbacee (graminacee e urticacee) sia piante arboree (pioppi, querce, faggi). Data la natura altamente casuale e imprevedibile che sfrutta questo vettore, le piante si sono evolute in modo tale da aumentare al massimo le probabilità di impollinazione, ad esempio con geometrie particolari che permettono allo stigma di catturare più polline possibile o fornendo quest’ultimo di appendici tali da poter sfruttare al meglio il trasporto aereo. [1] L’ impollinazione idrogama  interessa esclusivamente (ma non integralmente) le piante acquatiche. Qui si trovan

Abecedario illustrato dell’impollinazione artificiale

A Ape B Betula L. C Coevoluzione di piante e animali D Drone E Edmond Albius F Fecondazione G Gameti H Frasi H (Fitofarmaci) I Idrogama o Idrofila (Impollinazione) L Lobelia M Monade N Naturale O Ornitogama (Impollinazione) P Polline Q Quantità di polline per area R Raccolta S Stigma T Tetrade U Uomo V Vaniglia Z Zoogama (Impollinazione)

Mappa concettuale

Una prima mappa concettuale sul concetto di “impollinazione artificiale”.