impollinazióne s. f. [der. di impollinare]. – In botanica, il trasporto, da parte del vento o di animali o dell’acqua o della gravità terrestre, dei granelli di polline dalle antere sull’ovulo (nelle gimnosperme) o sullo stimma (nelle angiosperme), per la fecondazione. Si chiama i. incrociata quando avviene tra fiori di piante diverse della stessa specie (nelle piante dioiche si ha solo impollinazione incrociata, mentre nelle piante con fiori ermafroditi e in quelle monoiche si può avere anche l’autoimpollinazione). (Treccani)
impollinazione artificiale – tecnica utilizzata in agricoltura quando l'impollinazione spontanea è insufficiente; avviene grazie al trasferimento manuale del polline per mezzo di appositi strumenti o direttamente strofinando i fiori maschili sugli stigmi dei fiori femminili. (Wikipedia)
“Il ricorso a tali tecniche può essere reso necessario dalla mancanza di impollinatori naturali, dovuta alla coltivazione di specie al di fuori della loro area di origine (come per esempio nel caso della Vanilla planifolia), oppure può essere legata a necessità di selezione di una specifica varietà, o ancora può essere un modo per supplire alla carenza di impollinatori conseguente all'uso intensivo di fitofarmaci (vedi Sindrome dello spopolamento degli alveari). Questo tipo di impollinazione viene utilizzata anche per effettuare incroci selezionati su piante precedentemente emasculate.” (Wikipedia)
Si intende, da quanto scritto sopra, che l’azione umana che rende l’atto dell’impollinazione una cosa artificiale è la sostituzione del mezzo e non dell’oggetto (l’uomo non è in grado di creare sinteticamente il polline, necessario alla fecondazione vegetale). L’uomo si sostituisce all’azione naturale di agenti armosferici, fisici o biologici, e quindi rende artificiale un momento, un’azione, e non un oggetto tangibile e limitato.
In altre lingue, l'impollinazione artificiale è detta artificial pollination (inglese), pollinisation artificielle (francese), polinización artificial (spagnolo), polinização artificial (portoghese), künstliche Bestäubung (tedesco).
impollinazione artificiale – tecnica utilizzata in agricoltura quando l'impollinazione spontanea è insufficiente; avviene grazie al trasferimento manuale del polline per mezzo di appositi strumenti o direttamente strofinando i fiori maschili sugli stigmi dei fiori femminili. (Wikipedia)
“Il ricorso a tali tecniche può essere reso necessario dalla mancanza di impollinatori naturali, dovuta alla coltivazione di specie al di fuori della loro area di origine (come per esempio nel caso della Vanilla planifolia), oppure può essere legata a necessità di selezione di una specifica varietà, o ancora può essere un modo per supplire alla carenza di impollinatori conseguente all'uso intensivo di fitofarmaci (vedi Sindrome dello spopolamento degli alveari). Questo tipo di impollinazione viene utilizzata anche per effettuare incroci selezionati su piante precedentemente emasculate.” (Wikipedia)
Si intende, da quanto scritto sopra, che l’azione umana che rende l’atto dell’impollinazione una cosa artificiale è la sostituzione del mezzo e non dell’oggetto (l’uomo non è in grado di creare sinteticamente il polline, necessario alla fecondazione vegetale). L’uomo si sostituisce all’azione naturale di agenti armosferici, fisici o biologici, e quindi rende artificiale un momento, un’azione, e non un oggetto tangibile e limitato.
In altre lingue, l'impollinazione artificiale è detta artificial pollination (inglese), pollinisation artificielle (francese), polinización artificial (spagnolo), polinização artificial (portoghese), künstliche Bestäubung (tedesco).
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