Poiché non sarebbe corretto parlare di “modelli di impollinazione artificiale”, in quanto questa rappresenta al più una tecnica o una tecnologia, si citeranno alcuni modelli di macchinari che vengono impiegati nella sua esecuzione.
L’impollinazione artificiale è spesso costituita da due fasi distinte: la raccolta del polline e la distribuzione dello stesso, fecondando di fatto il fiore.
Nella prima fase, è possibile utilizzare un macchinario come AspiraPollineMini2 predisposta per la raccolta del polline a 2 operatori. Indicata per chi vuol raccogliere il proprio polline nella proporia azienda (fino a 130 g/ora), è caratterizzata da grande maneggevolezza (solo 9 kg), ed è facile da trasportare grazie alle 2 ruote ed ai piedi telescopici richiudibili. ll polline raccolto si può conservare a 4°C per 4–5 giorni per effettuare l’impollinazione nei giorni immediatamente successivi alla raccolta, mentre per periodi più lunghi può essere conservato a -18°C per più anni e può essere utilizzato nelle annate successive.
Nella seconda, invece, è necessario definire prima se il polline verrà disperso a secco o a umido. In entrambi i casi, esistono macchinari sia portatili che non (ovvero collegabili a un trattore agricolo), in grado di assolvere al compito, come SpruzzaPolline e SoffiaPolline.
Strumenti più compatti, adatti a imprese più piccole o agli amatoriali, sono disponibili in grandi quantità e varietà su store online come il cinese Alibaba, che dedica un’intero settore del suo ecommerce a questa pratica.
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Un impollinatore in vendita su Alibaba. |
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