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I luoghi dell’impollinazione artificiale

Nonostante l’impollinazione artificiale venga eseguita, più o meno necessariamente, in tutto il globo, è bene ricordare alcuni luoghi più di altri, per la loro importanza storica, industriale o ambientale.

  • La Réunion, dove Edmond Albius mise a punto la tecnica di impollinazione artificiale manuale più utilizzata al mondo, per la produzione della vaniglia;
  • Il Belgio, patria di numerosi botanici come Charles Morren, e la Moravia, terra natia di Gregor Mendel, botanico ceco di lingua tedesca, precursore della genetica; e in generale, i paesi nord europei;
  • La Cina, dove la scarsità crescente di impollinatori naturali come le api e la sempre maggiore richiesta di cibo per una popolazione che lievita dal punto di vista demografico, richiede l’indispensabile intervento dell’uomo per eseguire l’impollinazione artificiale manuale di alberi da frutto come meli e peri, come si legge in questo articolo e in tutta la documentazione scientifica derivante dal paese asiatico – con ripercussioni anche sulla qualità e sulla resa dei frutti;
  • L’Italia e i paesi mediterranei, in cui si sta sperimentando ampiamente con i metodi di impollinazione artificiale degli ulivi, così da poter garantire qualità e quantità a un mercato sempre più ampio ed esigente che richiede il prodotto principe della cultura mediterranea: l’olio extra vergine di oliva, la cui produzione è calata anche a causa delle epidemie e delle infestazioni di queste piante.

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Articoli di giornale sull’impollinazione artificiale

B-Droid, l’ape robot per l’impollinazione artificiale  ( 04/12/16 Repubblica.it ) L’impollinazione artificiale dell’olivo, un’opportunità per le annate di scarica  ( 26/05/17 Teatronaturale.it ) Il declino delle api forza i coltivatori cinesi di mele a impollinare a mano. ( 02/10/2012 Chinadialogue.net )

I modelli dell’impollinazione artificiale

Poiché non sarebbe corretto parlare di “modelli di impollinazione artificiale”, in quanto questa rappresenta al più una tecnica o una tecnologia, si citeranno alcuni modelli di macchinari che vengono impiegati nella sua esecuzione.  L’impollinazione artificiale è spesso costituita da due fasi distinte: la raccolta  del polline e la distribuzione  dello stesso, fecondando di fatto il fiore. Nella prima fase, è possibile utilizzare un macchinario come AspiraPollineMini2  predisposta per la raccolta del polline a 2 operatori. Indicata per chi vuol raccogliere il proprio polline nella proporia azienda (fino a 130 g/ora), è caratterizzata da grande maneggevolezza (solo 9 kg), ed è facile da trasportare grazie alle 2 ruote ed ai piedi telescopici richiudibili. ll polline raccolto si può conservare a 4°C per 4–5 giorni per effettuare l’impollinazione nei giorni immediatamente successivi alla raccolta, mentre per periodi più lunghi può essere conservato a -18°C p...

I brevetti dell’impollinazione artificiale

Il brevetto legato all’impollinazione artificiale più datato che è stato possibile reperire nell’ambito di questa ricerca riporta il codice  US2324801A : Datato 6 luglio 1942, descrive un sistema di distribuzione del polline fra più piante o alberi, specialmente nella distribuzione degli alberi di nocciole. Il brevetto successivo, del 5 marzo 1964, riporta un sistema di distribuzione per filari, pensato per i pomodori coltivati in serra ( US3286403A ): Il più recente è invece stato presentato il 21 gennaio 2017 (poco più di un anno fa) in Cina, presentando un apparato per l’impollinazione delle Peonie (uso cosmetico) con il codice  CN206586117U