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I luoghi dell’impollinazione artificiale

Nonostante l’impollinazione artificiale venga eseguita, più o meno necessariamente, in tutto il globo, è bene ricordare alcuni luoghi più di altri, per la loro importanza storica, industriale o ambientale.

  • La Réunion, dove Edmond Albius mise a punto la tecnica di impollinazione artificiale manuale più utilizzata al mondo, per la produzione della vaniglia;
  • Il Belgio, patria di numerosi botanici come Charles Morren, e la Moravia, terra natia di Gregor Mendel, botanico ceco di lingua tedesca, precursore della genetica; e in generale, i paesi nord europei;
  • La Cina, dove la scarsità crescente di impollinatori naturali come le api e la sempre maggiore richiesta di cibo per una popolazione che lievita dal punto di vista demografico, richiede l’indispensabile intervento dell’uomo per eseguire l’impollinazione artificiale manuale di alberi da frutto come meli e peri, come si legge in questo articolo e in tutta la documentazione scientifica derivante dal paese asiatico – con ripercussioni anche sulla qualità e sulla resa dei frutti;
  • L’Italia e i paesi mediterranei, in cui si sta sperimentando ampiamente con i metodi di impollinazione artificiale degli ulivi, così da poter garantire qualità e quantità a un mercato sempre più ampio ed esigente che richiede il prodotto principe della cultura mediterranea: l’olio extra vergine di oliva, la cui produzione è calata anche a causa delle epidemie e delle infestazioni di queste piante.

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I brevetti dell’impollinazione artificiale

Il brevetto legato all’impollinazione artificiale più datato che è stato possibile reperire nell’ambito di questa ricerca riporta il codice  US2324801A : Datato 6 luglio 1942, descrive un sistema di distribuzione del polline fra più piante o alberi, specialmente nella distribuzione degli alberi di nocciole. Il brevetto successivo, del 5 marzo 1964, riporta un sistema di distribuzione per filari, pensato per i pomodori coltivati in serra ( US3286403A ): Il più recente è invece stato presentato il 21 gennaio 2017 (poco più di un anno fa) in Cina, presentando un apparato per l’impollinazione delle Peonie (uso cosmetico) con il codice  CN206586117U

I modelli dell’impollinazione artificiale

Poiché non sarebbe corretto parlare di “modelli di impollinazione artificiale”, in quanto questa rappresenta al più una tecnica o una tecnologia, si citeranno alcuni modelli di macchinari che vengono impiegati nella sua esecuzione.  L’impollinazione artificiale è spesso costituita da due fasi distinte: la raccolta  del polline e la distribuzione  dello stesso, fecondando di fatto il fiore. Nella prima fase, è possibile utilizzare un macchinario come AspiraPollineMini2  predisposta per la raccolta del polline a 2 operatori. Indicata per chi vuol raccogliere il proprio polline nella proporia azienda (fino a 130 g/ora), è caratterizzata da grande maneggevolezza (solo 9 kg), ed è facile da trasportare grazie alle 2 ruote ed ai piedi telescopici richiudibili. ll polline raccolto si può conservare a 4°C per 4–5 giorni per effettuare l’impollinazione nei giorni immediatamente successivi alla raccolta, mentre per periodi più lunghi può essere conservato a -18°C p...

I materiali, le forme e le funzioni sostitutive nell’impollinazione artificiale

Come si è visto , l’elemento artificiale nell’impollinazione è quello che ha a che vedere con il vettore, e non con l’oggetto; in natura, questi sono diversi a seconda delle specie. L’ impollinazione anemogama  affida al caso l’arrivo del polline, in quanto utilizza come mezzo di dispersione il vento. La pianta produce un’enorme quantità di polline e ciò avviene con una grande perdita di cellule; si affidano a questo metodo sia piante erbacee (graminacee e urticacee) sia piante arboree (pioppi, querce, faggi). Data la natura altamente casuale e imprevedibile che sfrutta questo vettore, le piante si sono evolute in modo tale da aumentare al massimo le probabilità di impollinazione, ad esempio con geometrie particolari che permettono allo stigma di catturare più polline possibile o fornendo quest’ultimo di appendici tali da poter sfruttare al meglio il trasporto aereo. [1] L’ impollinazione idrogama  interessa esclusivamente (ma non integralmente) le piante acquatiche. Qui ...