I principali utilizzatori dell’impollinazione artificiale sono botanici, che hanno così modo di creare nuove specie ibride, specie a scopo ornamentale o cosmetico (basta inoltrarsi in fiere e riviste vivaistiche per accorgersi della pletora di varietà create ogni anno), e nelle industrie agricole, dove spesso viene adoperata per consentire la produzione di prodotti ortofrutticoli e spezie.
Poiché non sarebbe corretto parlare di “modelli di impollinazione artificiale”, in quanto questa rappresenta al più una tecnica o una tecnologia, si citeranno alcuni modelli di macchinari che vengono impiegati nella sua esecuzione. L’impollinazione artificiale è spesso costituita da due fasi distinte: la raccolta del polline e la distribuzione dello stesso, fecondando di fatto il fiore. Nella prima fase, è possibile utilizzare un macchinario come AspiraPollineMini2 predisposta per la raccolta del polline a 2 operatori. Indicata per chi vuol raccogliere il proprio polline nella proporia azienda (fino a 130 g/ora), è caratterizzata da grande maneggevolezza (solo 9 kg), ed è facile da trasportare grazie alle 2 ruote ed ai piedi telescopici richiudibili. ll polline raccolto si può conservare a 4°C per 4–5 giorni per effettuare l’impollinazione nei giorni immediatamente successivi alla raccolta, mentre per periodi più lunghi può essere conservato a -18°C p...
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