I principali utilizzatori dell’impollinazione artificiale sono botanici, che hanno così modo di creare nuove specie ibride, specie a scopo ornamentale o cosmetico (basta inoltrarsi in fiere e riviste vivaistiche per accorgersi della pletora di varietà create ogni anno), e nelle industrie agricole, dove spesso viene adoperata per consentire la produzione di prodotti ortofrutticoli e spezie.
Il brevetto legato all’impollinazione artificiale più datato che è stato possibile reperire nell’ambito di questa ricerca riporta il codice US2324801A : Datato 6 luglio 1942, descrive un sistema di distribuzione del polline fra più piante o alberi, specialmente nella distribuzione degli alberi di nocciole. Il brevetto successivo, del 5 marzo 1964, riporta un sistema di distribuzione per filari, pensato per i pomodori coltivati in serra ( US3286403A ): Il più recente è invece stato presentato il 21 gennaio 2017 (poco più di un anno fa) in Cina, presentando un apparato per l’impollinazione delle Peonie (uso cosmetico) con il codice CN206586117U
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