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I rischi dell’impollinazione artificiale

Come evidenziato nell’articolo precedente, l’impollinazione artificiale richiede mezzi specifici e lavorazioni che inevitabilmente hanno come risultato anche la produzione di scarti e il consumo di energia; inoltre, la resa finale in agricoltura è minore sia in quantità che in qualità rispetto all’impollinazione naturale.

L’impollinazione artificiale può essere un valido supporto a quella naturale, ma non può sostituirsi ad essa: infatti esistono alcuni casi in cui un vegetale non può essere impollinato artificialmente con successo dall’uomo, che si utilizzino sistemi industriali o manuali.

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Articoli di giornale sull’impollinazione artificiale

B-Droid, l’ape robot per l’impollinazione artificiale  ( 04/12/16 Repubblica.it ) L’impollinazione artificiale dell’olivo, un’opportunità per le annate di scarica  ( 26/05/17 Teatronaturale.it ) Il declino delle api forza i coltivatori cinesi di mele a impollinare a mano. ( 02/10/2012 Chinadialogue.net )

I modelli dell’impollinazione artificiale

Poiché non sarebbe corretto parlare di “modelli di impollinazione artificiale”, in quanto questa rappresenta al più una tecnica o una tecnologia, si citeranno alcuni modelli di macchinari che vengono impiegati nella sua esecuzione.  L’impollinazione artificiale è spesso costituita da due fasi distinte: la raccolta  del polline e la distribuzione  dello stesso, fecondando di fatto il fiore. Nella prima fase, è possibile utilizzare un macchinario come AspiraPollineMini2  predisposta per la raccolta del polline a 2 operatori. Indicata per chi vuol raccogliere il proprio polline nella proporia azienda (fino a 130 g/ora), è caratterizzata da grande maneggevolezza (solo 9 kg), ed è facile da trasportare grazie alle 2 ruote ed ai piedi telescopici richiudibili. ll polline raccolto si può conservare a 4°C per 4–5 giorni per effettuare l’impollinazione nei giorni immediatamente successivi alla raccolta, mentre per periodi più lunghi può essere conservato a -18°C p...

I brevetti dell’impollinazione artificiale

Il brevetto legato all’impollinazione artificiale più datato che è stato possibile reperire nell’ambito di questa ricerca riporta il codice  US2324801A : Datato 6 luglio 1942, descrive un sistema di distribuzione del polline fra più piante o alberi, specialmente nella distribuzione degli alberi di nocciole. Il brevetto successivo, del 5 marzo 1964, riporta un sistema di distribuzione per filari, pensato per i pomodori coltivati in serra ( US3286403A ): Il più recente è invece stato presentato il 21 gennaio 2017 (poco più di un anno fa) in Cina, presentando un apparato per l’impollinazione delle Peonie (uso cosmetico) con il codice  CN206586117U